5 KM


Avevo pensato di scattarmi delle foto: le classiche in top e mutande, fronte e retro, per poter osservare eventuali progressi se fossi stata costante ma ho la galleria piena di foto anonime del mio corpo che rappresentano poco niente e così ho deciso di descrivere questi primi 5km nella speranza magari il mese prossimo di potervi raccontare i miei primi 10.


PRIMO ALLENAMENTO

Oggi ho fatto i miei primi 5km di corsa, dico primi perché mi sono sembrati tali.

Come qualcuno sa ho sempre corso ma nell'ultimo anno ho mollato completamente questa mia passione

che per anni è stato anche un ottimo palliativo per buttare fuori ciò che avevo dentro.

Se ho mollato è stato per il nuovo lavoro che ha stravolto quel minimo di equilibrio

che ero convinta erroneamente di avere.

I primi 3km sono stati okay, mi mancava l'aria ma sembrava accettabile...

Duranti gli ultimi due invece ho rallentato inevitabilmente e gradualmente.

Mi sono imposta fino all'ultimo di non camminare, di continuare a correre,

anche se a rallentatore, fino a quando l'orologio non avesse segnato i 5km.

Gli ultimi 300 mt mi sono sembrati infiniti.

Un argine che conosco da una vita,

su cui ho corso centinaia e centinaia di km mi sembrava senza fine.

Avevo il cuore che pompava come se mi stesse supplicando di fermarsi,

le gambe non giravano, mi sentivo pesante, lenta.

Come se la mia mente fosse li, qualche passo davanti a me ma il mio corpo non riuscisse a raggiungerla. 

È stata una sensazione orribile, una agonia,

negli ultimi metri avrò guardato l'orologio una decina di volte

e mi pareva che i metri al posto di diminuire aumentassero.


Riprendere è sempre difficile, ed il problema è che io non faccio altro che ricominciare.

Vado a correre due giorni poi salto due mesi, poi ritorno, poi stop per settimane.

Insomma non sono costante e questo pesa mentalmente.

Ti distrugge.

Vorrei riuscire a riprendere una volta per tutte e non mollare più,

che questo non significa tenere sempre lo stesso standard.

Significa semplicemente evitare mesi di nullafacenza

che di fatto convincono il tuo cervello che non sei più in grado di fare qualcosa.

Per raggiungere questo obiettivo non so come fare.


Quando l'orologio ha iniziato a vibrare l'ho fermato,

ho tolto le cuffie e ho tirato un sospiro di sollievo,

ho avuto paura di non farcela,

ma nonostante sia riuscita a correre per 30 minuti senza camminare non c'è stata soddisfazione.

Delusione di sapere che solo un anno fa sfidavo me stessa per scendere sotto i 24 minuti.

E non è una questione di numeri e tempi. È una questione di quanto fosse facile.

Finivo quei 5km che mi sentivo carica come una molla,

come se avessi potuto conquistare il mondo, mi sentivo potente, forte, invincibile.

Ho sempre amato le lunghe distanze: 10, 12, 15km

I 5 solitamente erano il riscaldamento

ora mi trovo in difficoltà su un qualcosa che un tempo era talmente facile da essere un gioco.


Oggi chiedo io a voi un consiglio: dove la trovo la forza e la voglia di non mollare piu così?

Dentro di me non saprei dove cercare...


SECONDO ALLENAMENTO

Vorrei poter dire che oggi, che ho riprovato a fare 5 km sia andata meglio.

Sono andata più lentamente e questa volta la frequenza cardiaca è rimasta più bassa,

quel minimo per non farmi preoccupare.

Non è stato meno faticoso e non è stato più soddisfacente,

gli ultimi 500 metri ho fatto più fatica come se stessi correndo verso un buco nero ed il tempo si dilatasse.

Questa volta però non ho usato l'orologio, o meglio,

l'ho usato ma ho cercato di non guardarlo assiduamente come avevo fatto l'altro ieri.

Questa volta voglio mettercela tutta per essere costante,

mancano tre mesi alla mezza maratona di Venezia e sogno da sempre di farla.

Aver fatto quella di Padova è stato un sogno che si è realizzato e questa voglio farla assolutamente.

Anche a costo di camminare!

(che comunque per camminare 20km un minimo di allenamento ci vuole, altrimenti muoio comunque).

P.S. La seconda volta non sarà più facile,

forse se siete fortunati, e le condizioni meteo sono a vostro favore,

sentirete un pelo di fatica in meno ed un pizzico di soddisfazione in più ma non è detto.

Abbiate fiducia in voi


TERZO ALLENAMENTO

Oggi ci ho riprovato, sono uscita che il sole era ancora alto e morire di caldo oltre che di fatica non è stata una saggia idea. Ho fatto due giorni di riposo e ho rifatto i miei 5km questa volta andando ancora più piano, la frequenza media cardiaca è scesa un altro po' ma non ho percepito meno fatica.

Mi sentivo una zavorra che si trascinava sull'argine il che è strano, perché nell'ultimo periodo sono anche dimagrita quindi tecnicamente ho meno peso da portare a spasso.

Quando ho finito di correre ero assetata, sudata ed insoddisfatta. Ho fissato l'orologio schifata e incredula.

Come facevo tempo fa a fare tempi decisamente migliori senza sentire fatica.

Se non fossi riuscita a farlo in passato avrei giurato che era impossibile.

Ma non molliamo... tra due giorni ci riprovo e poi appena mi sentirò un pelo più sicura inizierò con le ripetute, così andiamo a lavorare sull'intensità abbassando il numero di km... vediamo se la situazione migliora.

L'obiettivo è correre i 5km come se fossero una passeggiata entro fine agosto e fare i 10 in un'ora senza morire.

Questo per arrivare a fine ottobre a concludere la mezza maratona di Venezia sotto le due ore.

L'obiettivo, assurdo, è questo.


QUARTO ALLENAMENTO

Oggi sono uscita per il mio quarto allenamento, era martedì e nel primo pomeriggio ero andata a fare una passeggiata con un amico. Credo che l'essermi mossa un po' il pomeriggio abbia migliorato il mio umore e di conseguenza anche la mia prestazione. Questa volta sono uscita più tardi, dopo le 19.30 - non avevo più intenzione di morire di caldo - dal primo km la sensazione mi sembrava migliore, le gambe giravano meglio, il tempo era di qualche secondo più basso, sentivo l'interno coscia spingere, i glutei lavorare meglio.

I primi due km sono stati faticosi ma anche belli, ero di buon umore e speravo tanto che quella sensazione mi avrebbe accompagnato fino alla fine. Arrivata al terzo km le gambe hanno ceduto: sono diventate molli, pesanti, chiedevano di rallentare e così le ho assecondate, il fiato ha iniziato a diventare sempre più corto ma non volevo camminare e così ho provato a chiudere gli ultimi due km tenendo una media di 6min al km, una media che nei primi tre allenamenti non ero riuscita a tenere nemmeno un po'.

L'ultimo km, quello dritto, di cui vi avevo parlato mi ha fatto meno paura, sapevo di poterlo affrontare. In fondo le prime tre uscite erano peggiori quindi continuavo a ripetermi che potevo farcela. Ho guardato l'orologio e ho visto che mancavano meno di 200mt alla fine così ho provato a fare uno sprint finale (lo facevo sempre, solitamente l'ultimo km spingevo al massimo, bruciavo tutto ciò che avevo per arrivare alla fine consumata e vedere quanto in realtà avessi ancora da dare). Questo perché a volte siamo convinti di non farcela più ma quella è la testa che parla il corpo, a volte, quando sappiamo ascoltarlo può tirare un po' di più e quando ero allenata mi divertivo a stimolarlo in questo modo. Mi rendevo conto che anche quando ero stanca, stanca al punto di arrendermi se sputavo fuori tutto ciò che avevo riuscivo a mangiarmi l'ultimo km come se fosse aria.

Ovviamente oggi non mi sono azzardata ad uno sprint di un km, sarei morta di infarto!

200mt mi sembravano accettabili, così ho iniziato a correre più veloce,

175mt: ho aumentato un po' di più,

100mt ancora un po'

arrivando a correre gli ultimi 50mt a 5.15km/h

(media che una volta tenevo tranquillamente per 10km senza fare fatica)

Per la prima volta dopo questa ripresa mi sono sentita contenta, soddisfatta.

Avevo chiuso 5km in 29minuti e 58 secondi quindi restando sotto i 30 minuti quindi con una media di 6km/h.

Non è un buon tempo, non so quanto vi intendiate di corsa, ma è veramente pessimo come tempo, ma per me era già un grande traguardo.


La mezza a Venezia voglio farla, non importa come, voglio solo partecipare con la consapevolezza di aver fatto del mio meglio, di aver dato tutto quello che avevo.


QUINTO ALLENAMENTO

Oggi mi sentivo particolarmente carica, anche se la giornata non era cominciata nei migliore dei modi.

Il giorno prima avevo avuto una visita, e quel pomeriggio un'altra.

Ero preoccupata e di cattivo umore. Ma una volta uscita dall'ospedale mi sono rilassata.

Sono tornata a casa e ho deciso di aspettare Valerio per andare a correre che finiva di lavorare alle 20.

Avevo paura che mi passasse la voglia ma al contempo non mi andava di andare da sola,

e poi alle 19 il sole era ancora alto.

Appena lui è rientrato dal lavoro siamo partiti: io a piedi e lui in bici.

Avere qualcuno che ti segue o ti fa da apripista è tutta un'altra cosa rispetto a correre da soli.

Ti stimola inevitabilmente a fare un po' meglio.

I primi 2 km sono andati bene, avevo una media di 5.50minuti al km e avevo paura di non riuscire a tenere quel ritmo fino alla fine; eppure, man man che avanzavo la fatica diminuiva... anzi, no.

La fatica aumentava ma la voglia di fare bene cresceva.

Arrivata a 2,5km ci siamo girati su noi stessi e siamo tornati indietro.

Il 3 e il 4 km li ho fatti cercando di mantenere quella cadenza, volevo provare a spingere l'ultimo km.

Inevitabilmente quando è arrivato l'ultimo km (sempre quel famoso rettilineo di argine ero cotta).

Avevo il vento a sfavore, così ho chiesto a Valerio di mantenere una andatura costante e io mi sono messa dietro di lui in modo tale che mi tagliasse un po' l'aria.

Fidatevi che anche se non sembra fa tantissimo.

Gli ultimi 200m ho dato tutto quello che avevo facendo un super mega sprint finale seguito da un urlo di gioia.

Ho fatto 5 km in 28 minuti. (Neanche un minuto in meno dell'ultimo allenamento eh)

Non è un grande risultato ma la grande differenza è stata l'atteggiamento con cui ho affrontato quell'uscita.

Mi sentivo carica, potente, sentivo le gambe girare bene, il cuore pompare al ritmo giusto.

Sono consapevole che non capita spesso, non tutti gli allenamenti sono uguali, anzi sono di più le volte in cui sei stanco e vai giusto perché devi, ma ogni tanto capita qualche soddisfazione del genere, che esci e sputi fuori tutta te stessa mentre corri e ti liberi da qualsiasi peso.

E' stato bellissimo. Spero che arrivi presto anche per voi il momento in cui vi capiterà un allenamento simile, in cui anche se i tempi non sono eccezionali voi vi sentirete vincenti comunque!


PS: la velocità massima raggiunta negli ultimi 50 metri è stata di 3minuti e qualcosa quindi una velocità di 17km/h

Sarà durato un secondo quel momento di massima velocità ma la soddisfazione rimane molto più a lungo!



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