UNA VITA AUTENTICA
All'istituto di strategia commerciale che sto frequentando a Trieste,
un giorno abbiamo parlato con il professore di comunicazione di quale fosse il nostro obiettivo ultimo.
Un mio compagno mi ha sorpreso rispondendo che il suo fine era quello di rimanere autentico,
di rimanere integro e coerente con se stesso.
E' stata una risposta che non mi aspettavo, ed inevitabilmente ha portato me, a chiedermi:
"Io sono autentica? Mi sento integra? Sono coerente con me stessa?"
Credo che queste domande mi abbiano mandato in tilt.
Credo che queste domande mi abbiano mandato in tilt.
Ho sempre cercato di essere la versione migliore di me stessa,
impegnandomi ogni giorno nel portare avanti valori con i quali sono cresciuta
e che nel tempo ho fatto miei.
Pensavo che questa fosse la strada per vivere una vita autentica.
Riflettendoci però, credo di aver fatto un po' di confusione.
Negli ultimi anni ho vissuto in punta dei piedi, adattandomi, modellandomi,
per farmi notare il meno possibile.
Ciò che mi spingeva ad agire così era la volontà di non smuovere ulteriormente un mare già agitato,
non volevo arrecare più danni di quanti già non ne esistessero.
Pensavo che questo fosse il modo integro di vivere.
Puntavo all'invisibilità, a fare del bene quando possibile, ad aiutare quando mi era concesso,
cercando di guardare sempre gli altri prima di me stessa:
annullandomi completamente per quello che credevo fosse un ideale nobile.
Guardando il mio compagno ed ascoltando le sue parole
ho realizzato che il suo essere autentico significava tutt'altro:
significava accettarsi per quello che si è senza compromessi,
senza nascondere le parti più spigolose o quelle che ci piacciono di meno.
Forse integrità è sinonimo di rimanere fedeli a se stessi,
non cercare in tutti i modi di essere ciò che non siamo.
Avere il coraggio di portare avanti le nostre battaglie, i nostri sogni
senza arretrare di un passo quando il mondo prova a farci desistere.
Questo mio compagno è determinato, sicuro di sé e di quello che vuole,
ha gli occhi fissi sul suo obiettivo e allo stesso tempo è uno dei più gentili e altruisti della classe.
Questa consapevolezza mi ha lasciato sgomenta.
Ho passato l'ultimo decennio a rincorrere un ideale non solo era inutile ma anche dannoso per me.
Volete sapere quale è il mio fine ultimo?
Trovare il coraggio e il modo di far sentire la mia voce:
mi sono resa conto di non sapere nemmeno che suono ha,
probabilmente se l'ascoltassi non la riconoscerei nemmeno.
Questo è folle, io vorrei urlare a squarciagola tutto ciò che ho dentro,
perché in me c'è un mondo intero che aspetta solo di uscire!
Si dice che un'opera d'arte è tale solo quando ha forza e forma, impeto e armonia. Sei una Donna con tanta forma tanti contenuti ed idee brillanti. Trova l'energia e il coraggio di accettare la tua ombra fa parte fi te, non è né più bella né più brutta di quella di un altro. Sii fiera di te, io sono morto fiero di te. La classe non sarebbe stata la stessa senza di te.
RispondiEliminaÈ giunto il momento di fare sentire il tuo urlo
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