LAVORO


....Al colloquio della mattina ho parlato anche di questo con la dottoressa. Lei ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere per il resto della giornata: “Sai Francesca, sono sicura che il lavoro che tu stai svolgendo non sia adatto a te, però credo anche che il problema da risolvere non sia tanto il lavoro ma il tuo approccio ad esso.” Per questo la dottoressa mi aveva suggerito di aspettare a prendere una decisione in questo settore: “Prenditi del tempo per curare le tue ferite e rimettere almeno parte delle cose al loro posto; sei una ragazza forte e determinata anche se questi tratti ti sembrano scomparsi, ci sono ancora. Con qualche settimana di malattia, una volta uscita da qui sono sicura che cambierà anche il tuo modo di viverti il lavoro e sono certa che lo affronterai in maniera diversa” – ha continuato – “Se non affronti questa cosa adesso rischi di portartela avanti all’infinito e rischi di cambiare lavoro continuamente, non tanto perché il lavoro in sé non vada bene, ma perché tu ti sottovaluti e non hai abbastanza autostima per credere in te stessa e nelle tue capacità!”

Insomma, secondo lei dovevamo lavorare prima su questo. Se mi fossi risolta io, avrei affrontato qualsiasi altro lavoro in maniera diversa, magari anche il lavoro che stavo svolgendo attualmente lo avrei vissuto meglio, con più grinta, con più carattere e questo sarebbe stato un grande insegnamento per la mia vita....


Questo è un estratto del mio libro. 
Durante il mio ricovero il tema del lavoro è stato centrale dato che mi aveva alienato particolarmente negli ultimi mesi e sicuramente era uno dei motivi principali per cui ero finita lì.
Che sono sempre scappata è vero. Dopo i sei anni nei musei (lavoro che ho cambiato perché doveva essere solo temporaneo per mantenermi durante l'università) sono scappata da una fabbrica, sono scappata da un negozio di scarpe e la mia indole mi avrebbe fatto scappare anche da questo. Ho sempre dato la colpa al lavoro, quando in realtà ero io in primis a non saperlo gestire, accettare e riconoscere questo non è stato facile. 
Ma la consapevolezza aiuta, aiuta molto.
Prendere consapevolezza è il primo passo per iniziare a gestire e prendere in mano la propria vita.
Abbiate fiducia in questo.


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