PESCI IGNAVI


L'ultimo post pubblicato risale a fine gennaio.
Sono passati tre mesi ma onestamente avrei detto molto di più.
In questi mesi scrivere mi è mancato ogni singolo giorno.
Che poi, 
ad essere onesti, 
non è che abbia smesso di interrogarmi, di pensare, di mettermi in discussione, 
anzi, 
è che... 
forse su questa piattaforma volevo portare delle soluzioni, delle risposte, 
e non solo i miei continui dubbi.
Ho sempre paura che prevalga il mio lato pessimista 
quando in realtà vorrei che prevalesse quello romantico, 
quello ottimista, quello sognatore.
Il lato migliore di me.
Che poi,
non si tratta di pessimismo, ma più che altro di malinconia.
Malinconia decisamente esuberante 
che invade anche lo spazio altrui.
Insomma se una parte di me si vergognava a pubblicare i soliti pensieri triti e ritri 
la verità è che non volevo essere giudicata solo in base a quelli. 

E' quasi finito il mese di aprile.
Domenica ci sarebbe stata la maratona, mi ero iscritta a settembre, 
con la convinzione più assoluta che nulla mi avrebbe impedito di parteciparci.

E' frustrante e deludente ammettere che... 
i primi quattro mesi di quest'anno siano andati così, a rotoli.
Forse ho sprecato troppo tempo a cercare di capire cosa fosse andato storto,
a trovare delle risposte invece di agire. 
In effetti,
in questi mesi, non ho agito molto. 
Mi sono limitata a sopravvivere e l'ho anche fatto male.

Per chi fosse capitato qui per caso e non mi conoscesse, 
io da qualche anno ormai non faccio più liste di buoni propositi all'inizio di un nuovo anno.
Ho adottato una strategia diversa. 
Un foglio bianco appeso vicino al letto in cui segnare tutto ciò che per me, 
nel momento in cui accade è degno di nota.
Può essere un viaggio, una cena con un'amica, un libro letto, un traguardo raggiunto, 
qualsiasi cosa.
A fine anno mi rendevo conto che la pagina era piena 
questo mi dava la consapevolezza che quell'anno,
anche se nel mentre non mi sembrava, era stato vissuto a pieno.

Non ho agito gran che in questi mesi, 
per paura.
Sono rimasta ferma, quasi immobile.
Mi sembrava già tutto così in bilico che non volevo fare ulteriori danni.

Insomma dai, 
razionalmente l'idea di non muoversi quando non si sa dove andare 
non sembra stupida ma è fatale.

A me fa ridere,
mi sono tatuata un pesce sul retro di un braccio proprio per questo motivo, 
per ricordarmi di continuare a muovermi!
Non rimanere ferma impiantata davanti al bivio
prendi una strada, 
non importa se giusta o sbagliata 
ma fai una scelta
Non finire a rincorrere un'insulsa bandiera nuda e tormentata da insetti vari.




Commenti

  1. Che pigna, ma ogni pigna cade da un albero forte e robusto. Te la sei sempre cavata e rialzata da periodi morti, anche peggiori di questo stallo. C’è la farai ancora.

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