FARMACO
Da oltre due anni per curare la depressione e alcuni problemi alimentari
mi era stato prescritto un farmaco: la fluoxetina, che il primo anno mi aveva aiutato moltissimo
- permettendomi di ritornare parzialmente la persona che ero prima di precipitare giù.
Essendo l'unico farmaco antidepressivo che avessi mai preso,
quando ha iniziato a non avere più effetto ho subito pensato di essere io il problema,
ero convinta di star sbagliando qualcosa.
Il farmaco era sempre quello, anzi avevamo aumentato anche il dosaggio quindi
- per la mia testa - non poteva essere quello il problema.
Credevo che quel farmaco fosse l'unico adatto a me,
in fondo se me lo avevano consigliato doveva essere quello più adatto alle mie esigenze - ignorando completamente che nel corso del tempo le esigenze possono, anzi spesso, cambiano.
Negli ultimi mesi in particolare l'umore continuava a scendere,
avevo perennemente sonno e questo aspetto si è riversato sul lavoro, oltre che sulle mie relazioni.
Solo recentemente, dopo il mio grido di aiuto, ho cambiato radicalmente terapia.
E' stato strano perché quando sono stata ricoverata i medici hanno detto subito che la terapia non andava più bene e andava cambiata quella. Nessuno ha contestato l'impegno che con fatica io ci avevo messo per sopravvivere negli ultimi mesi infernali - sono rimasta allibita, loro non avevano nemmeno preso in considerazione che il problema fossi io.
Sono circa due settimane che ho cambiato farmaci:
la perenne sonnolenza è stata la prima cosa a sparire,
piano piano è migliorato anche l'umore
e i pensieri autodistruttivi sono andati diminuendo giorno dopo giorno.
Tutto questo per dirvi solo una cosa: a volte siamo convinti che qualcosa sia adatto a noi.
Accettiamo compromessi solo perché non sappiamo nemmeno di poter cambiare.
A volte non ne abbiamo voglia - è vero - fa paura, è faticoso modificare delle abitudini consolidate
e questo spesso finisce per farci accettare compromessi che non dovremmo nemmeno considerare.
Non dovremmo mai arrenderci nella ricerca di ciò che è più adatto a noi per stare bene.
Un consiglio?
Se non vi sentite voi stessi, se vedete che qualcosa che dovrebbe farvi stare meglio:
un farmaco, un amico, una relazione un lavoro, qualsiasi cosa, non funziona più cambiate.
Il vostro impegno a volte non basta, perché voi potete metterci il vostro 100%
ma non siete gli unici a giocare la partita e anche la controparte deve metterci del suo.
Se hai un farmaco che al posto di aiutarti ti abissa ulteriormente,
un compagno che ti denigra,
un lavoro che non ti gratifica
purtroppo il tuo impegno non può colmare la mancanza che c'è dall'altra parte.
Non rimanete bloccati li dove state male per abitudine,
Non rimanete bloccati li dove state male per abitudine,
abbiate il coraggio di mollare la boa a cui siete ancorati
e magari una bracciata alla volta arriverete a riva senza nemmeno accorgervene.
Io ora, dalla mia nuova boa, riesco ad intravedere la spiaggia.
Prima non avevo nemmeno idea della direzione in cui si trovasse la terra.
La boa che mi teneva a galla era il mio tutto.
Ora ho capito che il mio tutto mi sta aspettando altrove.
Ora ho capito che il mio tutto mi sta aspettando altrove.
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