IO E LEI


Nell'ultimo periodo mi sono un po' distratta e Francesca ne ha approfittato per tagliarmi fuori. 
L'avevo in pugno quando LEI mi ha preso contropiede decidendo di farsi ricoverare in un reparto psichiatrico, Quei luoghi sono come la criptonite per superman, dentro quei muri io non riesco ad entrare. L'ho aspettata accanto all'uscio per tutti i giorni del suo ricovero con la consapevolezza che prima o poi sarebbe uscita e l'avrei agguantata nuovamente. 
Ogni tanto la sbirciavo dalle finestre per assicurarmi che fosse ancora li, mi mancava tanto qualcuno da tormentare. Un giorno però, quando mi sono affacciata alla finestra della sala comune nell'orario delle colazioni, LEI non c'era più. 
Come era possibile? Ero certa di aver fatto bene la guardia, d'altronde io non dormo, non mangio, non ho avuto altro da fare che aspettarla... 
Come aveva fatto ad uscire?
Era come se avesse usato il mantello dell'invisibilità dei doni della morte e mi fosse passata accanto beffandosi di me. Mi aveva preso in giro. Per qualche settimana l'ho cercata a lavoro e a casa ma non la vedevo, era come se fosse sparita nel nulla. Non trovavo più LEI, la mia preda, il mio unico senso di esistere. Io senza di LEI non esisto, non sono nulla se non vivo dentro qualcuno.
Oggi però l'ho percepita, in tarda mattinata, ho sentito un richiamo provenire dal luogo dove lavora. 
Mi sono diretta rapidamente, era ancora avvolta nel suo mantello ma c'era un piccolo squarcio, una piccola apertura che mi ha permesso di sentirla, di sentire quella sua mente fragile e vulnerabile che tanto mi piace.
Così mi sono fatta piccola piccola, e lentamente, facendo in modo che non si accorgesse di nulla mi sono insinuata sotto la stoffa, le sono entrata dentro, come una volta, come piace a me. Sono scivolata su per il petto, passando sul collo e poi da dietro le orecchie mi sono scavata un sentiero fino ai suoi pensieri più profondi, nettare per il mio stomaco affamato. Ormai LEI mi riconosce bene, se ne è accorta poco dopo di essere stata sgamata; ha provato a rivestirsi, a coprirsi meglio, ma non aveva capito subito che ormai mi ero ripresa il mio posto nella sua testa... L'ho tormentata per tutto il resto del turno, divertendomi come una volta. Devo ammettere che la soddisfazione non è più la stessa. Ogni tanto LEI ingoia delle piccole pastiglie che mi stordiscono, a pranzo infatti dopo averle concesso di pranzare ha ingurgitato una piccola pastiglia blu che mi ha intontito per qualche ora, ma poi sono tornata all'attacco. LEI stupidamente ha pensato che andare a correre sarebbe servito. 
Una volta la corsa era il mio punto debole, quando LEI ci andava io mi perdevo, restavo indietro, la perdevo e per qualche ora non riuscivo ad insinuarmi nuovamente nella sua testa ma con gli anni siamo cresciute entrambe e se LEI è diventata più brava a fottermi lo sono diventata anche io. Mentre si preparava e si metteva le scarpe, le ho sussurrato "provaci, voglio proprio vedere se oggi riesci a liberarti di me". Sono stata di parola, mi sono aggrappata alle sue scarpe, alle sue gambe trascinandola e rallentandola per il puro gusto di vederla soffrire, di farle fare più fatica di quanta non ne avrebbe fatta senza di me. LEI corre sempre con la musica, una cosa che odio perché la musica riesce a coprire quasi sempre la mia voce, ma oggi mi sentivo particolarmente aggressiva e credo che LEI non si ricordi nemmeno che canzoni aveva la sua playlist perché sono riuscita ad assillarla per tutto il tempo. 
Lo so per certo perché non le è scappato nemmeno un sorriso di soddisfazione dopo i suoi chilometri. Povera illusa... pensavi che quel ricovero e quel mantello che ti avevano fornito potessero renderti invisibile per sempre da me? Per chi mi hai preso? Una dilettante?
Oggi ho avuto la mia rivincita, insomma Francesca, guarda il lato positivo: stanotte non dormirai da sola, perché ci sarò io a farti compagnia e a stringerti forte la testa come in una morsa...
Poi domani vedremo, magari ti lascerò un po' di respiro solo per farti capire che sono io a dettare le regole anche se tu provi in tutti i modi di debellarmi io esisto, esisto per te. 
Siamo state sempre in guerra, qualche battaglia l'hai vinta tu ma molte altre le ho vinte io, soprattutto in passato. 
La tua vita è lunga, vedremo chi avrà la meglio... ma ricorda la mia entità, la mia forza è che mi nutro di quei tuoi piccoli pensieri oscuri, li divoro e li faccio diventare sempre più grandi ed invadenti.
E' una guerra contro una parte di te stessa, ed eliminarmi del tutto sarebbe come tagliarsi un arto. Per eliminarmi dovrai fare un grande lavoro, perché io e te siamo legate, siamo un tutt'uno. 
Dove vai tu ci sarò io ad attenderti.
Ti aspetto sotto le coperte quando deciderai di coricarti.

con affetto, la tua depressione




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